Quando ero bambino, mi trovavo quasi tutti i giorni a casa di mia Zia, la sorella più grande di mio Padre che viveva insieme a mia Nonna Clelia e a mio Nonno Carmine.
La Signorina Imperia, oggi quasi novantenne, è una donna tutta d’un pezzo, uno straordinario mix di regole, buone maniere e tenerezza.
Descriverla è molto difficile, mia Zia è il concentrato delle donne di una volta. Il suo è un bene particolare: amore materno senza essere mai stata madre, quindi scevro da troppe contaminazioni, libero dall’errore involontario che spesso si commette quando si hanno dei figli, quello di riuscire a viziarli in qualche modo.
Zia Imperia è permissiva ma severa, è dolce ma allo stesso tempo distaccata, è generosa ma ponderata.
È sempre tante cose, ma mai nessuna, Lei non è mai scontata, Lei difficilmente sbaglia. Ha poca vista ormai, ma ci vede sempre molto, molto lungo.
Una maga in cucina: le sue ciambelle, le sue pastorelle, gli struffoli e ogni cosa passata tra le sue mani è nota in tutto il Cilento e probabilmente anche in tutta Europa.
Una volta mi trovavo da lei e passando obbligatoriamente per la sua piccola cucina alla ricerca di qualcosa di buono, mi imbattei in un pentolino con dentro dei carciofi scaldati con delle patate.
Le patate si erano praticamente ridotte ad una crema, mentre i carciofi erano teneri ma ancora abbastanza croccanti e sopra un filo d’olio con un peperoncino fritto.
Una cosa buona, buonissima. Un sapore antico ma arrivato fino ad oggi.
Questa pizza è il ricordo di una crema di patate con dei carciofi e un peperone di mia Zia, chiamata simpaticamente da noi di famiglia e da chi la conosce, La Volpe.
Ingredienti
Crema di patate con un pizzico di curcuma,
Carciofi croccanti indorati e fritti,
Olio Extravergine di Oliva Michelangelo Marsicani AlterEgo,
In uscita peperone crusco di Senise IGP,
o in alternativa ,
Capocollo di Casa Tomeo